on. Stefania Giannini, Ministro dell’Istruzione poco incline al confronto…

Lunedì 16 giugno 2014. In occasione della cerimonia di assegnazione della laurea Honoris causa al segretario generale del sindacato CISL – Raffaele Bonanni, all’Università di Salerno era presente anche il Ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini. L’onorevole reggente il dicastero dell’Istruzione si mostra ai media molto sfuggevole e vaga nelle risposte alle domande postele. Non capita tutti i giorni che un Ministro della Repubblica sia presente in un ambiente direttamente legato al suo ambito di competenze. In queste occasioni sembra evidente ed auspicato il confronto tra media, soggetti appartenenti a quella realtà e il ministro stesso. Aspettative risultate forse deludenti per molti giornalisti salernitani e per gli studenti dell’Ateneo di Salerno, i quali hanno visto la loro volontà di confronto sbattere contro un muro di gomma. E quando si sbatte contro la gomma, si sa cosa può succedere…

Venerdì 13 giugno, presso il suo Ministero,c’è stato l’incontro col Rettore Tommasetti dell’Università di Salerno da cui è emerso l’impegno per le Scuole di Specializzazione di Medicina.: cosa c’è per Salerno nel concreto?
Ad oggi non abbiamo risposte certe e precise sulla realtà di Salerno, direi che è già un risultato del tutto inaspettato quello di avere un quadro nazionale, all’interno del quale l’obiettivo è quello di valorizzare le eccellenze che meritano di essere valorizzate, e qui includo l’Università di Salerno.

Cosa risponde agli studenti che hanno oggi hanno contestato l’assegnazione della laura honoris causa al segretario della CISL Raffaele Bonanni?

Non entro nel merito della laura ad Honoris Causa assegnata a Bonanni, è una domanda che va fatta al magnifico Rettore e al Senato Accademico di Salerno e non a me. E’ l’università che sceglie a chi assegnare questi titoli. Il nostro compito in quanto Ministero è solo quello di verificare che i potenziali candidati abbiano i giusti requisiti di legittimità. Ricordiamo che, e viva Dio che sia così, le università sono autonome nelle loro politiche e nelle loro scelte di qualità.

Non crede, in quanto Ministro dell’Istruzione, che in generale sia proprio l’istituto della laura Honoris Causa vada un po’ rivisto? Magari non è il caso di Bonanni, ma forse in passato si è concessa con troppa facilità e troppa disinvoltura a personaggi dello sport e dello spettacolo, o comunque di spicco.

Riguardo a questo, per me si tratta sempre dello stesso principio: il problema non è l’istituto in sé, che mi sembra essere molto chiaro molto trasparente e non credo abbia bisogno di regole in più o diverse. Ci vuole, come sempre, molto buon senso e molta correttezza. Anche io in passato sono rimasta molto perplessa di fronte a scelte di alcuni atenei, ma questo non vale per il presente e per tutto il periodo in cui finora ho detenuto il dicastero.

Come si esprime riguardo i criteri di valutazione dell’Anvur, è d’accordo sul fatto che possano penalizzare gli atenei del Sud?

E’ un discorso che riguarda il costo standard, della valorizzazione della premialità di merito, ma anche dell’indice di contesto territoriale su cui stiamo lavorando con la CRUI. Quindi questo è un problema risolto.

Lei ha aperto il suo intervento ribadendo che “la crescita passa solo attraverso l’istruzione, di cui si deve recuperare la piena centralità”. Poi però ha parlato di “procedimento di essiccamento attraverso tagli e valutazione dei risultati”. Non crede che sia proprio questo il problema di oggi: aspettarsi dalle università modelli sempre più aziendali basati sui risultati, invece di potenziare costantemente il servizio dell’istruzione di ogni grado a prescindere da tutto?

Perdoni la schiettezza, non sia superficiale nella lettura del pensiero e dei criteri che ad esso sottendono. Le do il testo se vuole del mio intervento, nel caso lo abbia interpretato male me ne scuso anche se non mi pare. Se si parla, come facevo in quel contesto specifico, di valutazione del processo formativo si deve passare da un controllo dei processi ad una valutazione e quindi una premialità dei risultati. Che poi se il tema del processo educativo in tutte le sue componenti da quella umana, a quella spaziale e temporale, sia un elemento fondamentale mi pare di averlo detto e di dimostrarlo forse anche nel mio profilo umanistico in tutte le salse. Non attribuisca a me ciò che non mi appartiene.

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