Striscioni, indagati e denunce. Troppa disinformazione alimenta solo paura

“Attenti, stanno denunciando chi espone gli striscioni”
“Chi si è opposto ai comizi di Salvini è stato messo sotto inchiesta”
“Esporre striscioni è un reato”

Commenti simili si sono ampiamente diffusi, a seguito dell’episodio accaduto il 6 maggio 2019 a Salerno: alcuni agenti di polizia si sono introdotti in casa di una signora settantenne, la quale aveva acconsentito ad altri cittadini di esporre dal proprio balcone uno striscione con la frase “Questa lega è una vergogna”, mentre nella piazza poco distante Matteo Salvini teneva un comizio per le prossime elezioni europee. Tali commenti, trovano origine da una narrazione confusa e disordinata, quella di alcuni miei colleghi che forse hanno fatto più disinformazione che altro:

  • http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Striscione-anti-Salvini-La-Procura-di-Salerno-apre-inchiesta-indaga-per-turbativa-elettorale-Nel-mirino-due-giovani-c8f1bc84-af3e-4796-a0d4-de79eedae1a0.html
  • https://www.ilmattino.it/salerno/salerno_procura_striscione_contro_salvini-4497598.html
  • https://corrieredelmezzogiorno.corriere.it/napoli/cronaca/19_maggio_17/striscione-contro-salvini-salerno-c-l-inchiesta-turbativa-elettorale-c1490396-7870-11e9-8295-eb5bc0f25835.shtml
  • https://www.zerottonove.it/salerno-aperta-inchiesta-per-striscione-contro-salvini/
  • testi ripresi anche da diverse testate nazionali: TgCom24 Mediaset, Libero, Rainews, TgR Campania (nella puntata del 17 maggio 2019).

1) Ci sono indagati per la contro-manifestazione di dissenso al ministro Salvini, tenutasi lo scorso 6 maggio 2019 a Salerno? FALSO:

E’ stata fatta una confusione enorme e sono stati mischiati due eventi distanti 8 mesi l’uno dall’altro.
Si è vero, attualmente 12 persone sono indagate dalla Procura di Salerno, MA per una manifestazione non ufficialmente autorizzata dell’11 SETTEMBRE 2018, che nulla c’entra con il comizio di Salvini del 6 maggio 2019.
In un vero e proprio “copia e incolla mediatico” si è diffusa a macchia d’olio questa FALSA notizia, col rischio di poter spargere tra lettori e cittadini il timore di cui si sente tanto parlare: chi si è opposto al comizio elettorale del 6 maggio 2019 è andato incontro ad una denuncia? FALSO.

2) Reato di turbativa elettorale? FALSO, è solo un’ipotesi:

<<Potrebbero esserci conseguenze per i due ragazzi che hanno chiesto di esporre lo striscione e anche per gli altri componenti della loro associazione>>. <<Il riferimento è legislativo e riguarda la turbativa di propaganda elettorale, reato che il testo unico 5 febbraio 1948 numero 26 articolo 72 punisce con la reclusione da uno a tre anni>>. Questo tormentone lo abbiamo letto e riletto negli articoli (sopra citati), interamente impostati solo sulla versione rilasciata dalla Questura salernitana e dal Capo della Polizia di Stato – Franco Gabrielli.
Ci tengo a ricordare che in Italia esistono tre poteri: Legislativo, Esecutivo e Giudiziario. La valutazione della violazione o meno di una legge, spetta esclusivamente alla Magistratura. Nemmeno un Questore, né addirittura il Capo della Polizia di Stato, possono sostituirsi al potere giudiziario.
Un potere che neanche noi giornalisti possiamo improvvisare.

Tornando al “caso Salerno”, per ora non esiste alcuna certezza a tal proposito, e forse sarebbe molto più responsabile affrontare un dibattito approfondito: quello sul potenziale conflitto tra una possibile ipotesi di reato e il pieno libero sviluppo della persona umana, in particolare per la libertà di espressione e manifestazione di pensiero (diritti inviolabili sanciti nei primi 20 articoli della Carta Costituzionale).

L’art. 72 della legge 26/1948 che definisce il famoso reato di turbativa elettorale, sul quale i colleghi si sono accaniti, è un testo di sole 4 righe e lascia ampio spazio all’interpretazione (che per l’appunto spetta solo e soltanto alla MAGISTRATURA).
La Corte d’Appello di Catanzaro con sentenza n. 380/2008 ha stabilito che:

<<Il reato si consuma non per mezzo di una qualsiasi manifestazione del pensiero, ma per il tramite di una condotta che, di fatto, impedisce il regolare svolgimento del comizio>>

<<Se, quindi, è ammissibile una manifestazione di dissenso, quale espressione del diritto di critica nei confronti del pensiero dell’oratore, essa deve essere rigorosamente mantenuta entro i confini dell’urbanità e della moderazione>>

Qui trovate un’ottima riflessione di Rocco TODERO, giurista esperto in diritto pubblico amministrativo.
Inviterei i miei colleghi a fare più attenzione nella scrittura degli articoli e nella modalità di diffusione delle notizie, che (impostate in un certo modo) rischiano seriamente di dare adito soltanto alla diffusione di malcelate convinzioni, come quella che esporre uno striscione dalla propria casa è sicuramente reato.

3) Chi ha esposto lo striscione è indigato? FALSO:

In tutta questa confusione è anche utile ribadire che non ci sono indagati per l’esposizione dello striscione “Questa lega è una vergogna”. Eravamo in 4 presenti in casa della signora, oltre i due agenti della Digos – Divisione Investigazioni Generali e Operazioni Speciali. Io in qualità di giornalista.
Nessuno di noi ad oggi ha ricevuto un avviso di garanzia di conclusioni delle indagini.
E’ comunque probabile che la Questura stia svolgendo operazioni investigative (i giornali citati parlano di “fonti questurine”). Nessuno mette in dubbio la veridicità di questa notizia. Nel caso ci fossero delle indagini effettivamente in corso, arrivati ormai a questo punto, potrebbe essere anche un bene.
Sarebbe utile portare alla luce tutti i fatti del caso, senza lasciare spazio a posizioni unilaterali, ipotesi, interviste e dichiarazioni.
Mai come in questo momento, forse, serve fare chiarezza sui diritti dei cittadini e sui limiti delle forze dell’ordine e delle Istituzioni, ricordando che (teoricamente) in questo paese siamo tutti uguali di fronte alla legge.

I popoli non dovrebbero aver paura dei propri governi, sono i governi che dovrebbero aver paura dei popoli (Thomas Jefferson).

Marco Giordano

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