L’Euro ha avuto effetti disastrosi sulla nostra spesa – Bufala Vera

Il 25 marzo 2017, a Roma, nella Sala degli Orazi e Curiazi nel palazzo del Campidoglio, si sono celebrati i festeggiamenti del 60esimo anniversario dei Trattati di Roma; in quella stessa sala dove nel 1957 furono gettati le basi della prima Europa Unita. Forse 60 anni fa, a ridosso del secondo conflitto mondiale, nessuno avrebbe immaginato che 19 nazioni del continente europeo avrebbero condiviso la stessa ed unica moneta. Probabilmente, però, nessuno avrebbe creduto che, soltanto dopo 15 anni dalla sua istituzione, la moneta unica sarebbe stata messa in discussione nella maggior parte di quegli Stati, ad opera di movimenti antieuropeisti.

Euro o non euro, questo è il problema. Il dubbio amletico che da anni ormai, come un tormentone, spopola sul web, nelle televisioni e in tutto il dibattito pubblico del nostro paese, e che vede frange crescenti dell’una e dell’altra opinione sempre più agguerrite.

Ma quanto ha influito l’euro sulla nostra lista della spesa? Grazie ai dati storici raccolti costantemente dal Sistema delle Camere di Commercio, è stato possibile scattare una fotografia abbastanza dettagliata di come e, soprattutto, quanto i cittadini abbiano realmente perso o guadagnato dall’introduzione dell’Euro ad oggi.
Lo studio che segue si basa in particolare su elaborazione dei dati della Camera di Commercio di Salerno. A differenza di quanto si creda dal gran polverone mediatico sollevato, i prezzi dei beni che i salernitani consumano quotidianamente non sono triplicati, e neanche raddoppiati. In realtà non ci sono stati sbalzi da guinnes storici.

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Il paniere analizzato comprende oltre 60 beni di consumo, 40 dei quali sono quelli alimentari di prima necessità, a cui nessuna famiglia può rinunciare. Un anno dopo l’introduzione dell’euro, la carne di vitello macellata partiva da un prezzo di 4,39 euro al Kg, nel 2015 la cifra non è aumentata, bensì è lievemente diminuita a 4,33 euro al Kg. La carne di suino, che nel paniere preferenziale dei salernitani risulta tra le più gradite, ha registrato un calo del 30% passando in 15 anni da 3,47 ai 2,53 euro al Kg. Altri beni alimentari di prima necessità hanno subito lievi aumenti, normalmente legati anche all’inflazione, come la farina aumentata del 14%,  praticamente 4 centesimi in più rispetto al 2002. Beni come il latte, che da 1.15 euro è arrivato a quota 1.12, o le uova aumentate di 3 centesimi al pezzo (da 0.09 a 0.12 centesimi) hanno registrato ribassi e rialzi sempre al di sotto dei 10 centesimi. Differenze sostanziali hanno investito i prezzi di prodotti che sul mercato sono considerati invece più raffinati, ormai apprezzati ben oltre i confini regionali e nazionali. Una confezione di pomodori pelati di S. Marzano costa ben 11 euro in più di 15 anni fa, con un rincaro del 54%. La famosa mozzarella di bufala, che nel 2002 costava 9,90 euro al Kg, oggi supera i 13 euro.

Ma escludendo i “vip della tavola”, anche tanti altri prodotti pregiati e fondamentali per la cucina salernitana non hanno subito variazioni significative, come l’olio extra vergine d’oliva, rimasto addirittura invariato dal 2002 al 2015 al prezzo di 3,52 euro al litro.

Perché sembra che tutto aumenti?

Sulla nostra percezione incidono di più le variazioni di prezzo dei beni come ristoranti, bar, pizze, cinema. Ma questi non sono beni essenziali e sono esclusi infatti dai calcoli di tutti gli istituti statistici, i cui studi possono realmente dare un’idea degli effetti della moneta unica dalla sua introduzione ad oggi.

Il motivo per cui tutti gli studi statistici ufficiali escludono variazioni e aumenti dei prezzi di Cinema, bar, ristoranti, agenzie di viaggio, etc., sta nel fatto che l’andamento dei prezzi di tali beni e servizi sono legati ad una tale miriade di fattori che qualunque conclusione (dall’osservazione dei dati) sarebbe in ogni caso falsata, senza contare che, ad ogni modo, tra i fattori principali restano la concorrenza e la volontà dei singoli gestori anche di speculare o meno sui prodotti e servizi offerti, indipendentemente da qualunque fosse la moneta utilizzata.

I dati ufficiali lo dimostrano. I prezzi di oltre 40 beni di prima necessità sono variati di CENTESIMI. Alcuni sono rimasti praticamente uguali, altri sono addirittura diminuiti – Camera di Commercio di Salerno.

APPROVED:
L’Euro è stato un disastro per le nostre spese ordinarie e di quotidiana necessità: è una BUFALA VERA. Una vera BUFALA D.O.C. – Di Ottusa Credenza

Marco Giordano

(Articolo pubblicato anche sul quotidiano cartaceo “La Città” – 26 marzo 2017 a pag. 9)

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